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Lo scorso 13 maggio si è svolta un’interessantissima #EANaChats con due esponenti della Tecnam Aircraft, uno dei più grandi produttori di aerei di aviazione generale sul territorio italiano. Essa si divide in due organizzazioni, una che progetta e certifica i velivoli, la Design Organization, e una ditta di produzione, ovvero la Production Organization, che si occupa della realizzazione. I nostri ospiti sono stati Michele Oliva, capo del Dipartimento di Progettazione, e Stefano Mavilio, Global Marketing e Communication Manager della Tecnam. Quest’ultimo, storico dell’azienda nonché autore delle memorie del Professor Luigi Pascale, ci ha riportato la testimonianza della passione che è alla base di questa grande azienda, frutto dal genio dei due fratelli Pascale, basti pensare che costruirono il loro primo aereo in un garage durante il primo dopoguerra usando come motori dei residui bellici.

Ma come si progetta davvero un aereo?

Per un’azienda come la Tecnam, l’aeroplano viene progettato per essere venduto, cioè viene fatta prima una ricerca di mercato per capire in quale settore addentrarsi per avere successo e realizzare una macchina competitiva.

Dopo aver definito la configurazione da realizzare, la cosa più importante da fare, come insegnato dal Professor Pascale, è farsi un bagno di umiltà, non gettarsi a capofitto in progetti completamente diversi da tutti gli altri solo per lasciare una propria impronta.

P-Volt

Il P-Volt si basa sul Traveller, un aeroplano a combustione interna che però si presta ad essere modificato per l’impiego totalmente elettrico.
Il mondo dell’Aviation ha una filosofia che si presta meglio del settore dell’Automotive alla propulsione elettrica, data l’abitudine di pianificare la missione sulla base del carburante. Il P-Volt è in grado di trasportare 2 piloti e 9 passeggeri, ed è inoltre una macchina innovativa: al fine di ridurre i tempi di ricarica si fornisce un cambio di batteria, così si riesce ad avere un’autonomia per missioni brevi ma appetibili a livello commerciale. Per risolvere il problema del peso delle batterie al momento si è scelta la migliore tecnologia disponibile rispetto ai concorrenti; la forza della Tecnam sta nel fatto che questo progetto non nasce da zero, ma appunto parte dalla piattaforma del Traveller a cui si sostituisce l’impianto propulsivo e si aggiungono le batterie. C’è già un cliente di lancio, una compagnia aerea norvegese, che lo utilizza per coprire distanze piccole in linea d’aria ma difficili da raggiungere in auto.

We were two kids animated by a great passion for the flying machines

Luigi Pascale
Traveller

Il Traveller sta giocando un ruolo essenziale in quelle che sono le difficoltà che noi tutti stiamo affrontando: viene utilizzato per il trasporto di vaccini. Data la sua versatilità esso può essere facilmente modificato per le necessità del trasporto; si utilizza una versione cargo che consente un discreto carico e si mantengono temperature basse (dai -70°/-80° per i Pfizer fino a temperature prossime a quelle ambiente) grazie ad una collaborazione con un’azienda di frigoriferi campana. Grazie a questa tecnologia si riescono a collegare zone sul territorio europeo geograficamente lontane o complicate.
La versatilità del Traveller nasce dalla sua affidabilità, che viene raggiunta tramite alcune accortezze quali per esempio il carrello retrattile viene sostituito dal carrello fisso, nonostante ciò comporti una riduzione della velocità di crociera.
Ci sono inoltre dei progetti preliminari per la versione anfibia, di tipo galleggiante.

X-57 Maxwell

La fama della Tecnam non si limita ai confini europei. Per il progetto X-57 Maxwell la NASA ha scelto come piattaforma il P-2006 della Tecnam, un aeroplano bellissimo che si presta perfettamente alla ricerca dell’agenzia aerospaziale: grazie alla sua ala alta è possibile installare dei propulsori elettrici sulle ali.  Realizzato negli anni 2000, bimotore, con una fusoliera estremamente filante, questo aereo è stato molto apprezzato dalla NASA per le sue caratteristiche; esso risulta infatti molto leggero grazie alle sue componenti in alluminio, meno accattivante, ma più efficiente del composito. Molto apprezzati sono stati anche i dati riportati dalla Tecnam, informazioni e test realizzati grazie alle svariate collaborazioni con l’università.

E’ seguita poi un’interessante sessione di Questions&Answers poste dai nostri ascoltatori dove si è volto un occhio al passato, parlando del legno come materiale di costruzione aeronautico, ricordando aerei come il De Havilland Mosquito e il P-57 Fachiro della Tecnam. Il legno è l’antenato del materiale composito, molto elegante, ma difficile da trovare in mercato e presenta tempi di lavorazione più lunghi e problemi certificativi. Invece guardando al futuro, si è parlato anche di innovazioni come la propulsione ad idrogeno, nonostante sia anch’essa una tecnologia già presente negli anni ’50, ennesima riprova di come la storia dell’aviazione sia importantissima e si può sempre imparare da essa.

Con la speranza di mantenere presto la promessa di visitare il museo della Tecnam e di poter effettuare voli con la loro Flight Academy, alla prossima #EANaChats!

Per rivedere i momenti salienti e l’intervista completa:

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